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Itinerari
Il Rocciamelone
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E' stata in
passato considerata come la montagna più alta del Piemonte.
Questa cima di forma piramidale, severa affascinante e misteriosa, è stata
conquistata per la prima volta il 1° Settembre 1358 da Bonifacio Rotario. |
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Nevai vicino alla vetta
La croce di ferro a circa 3.300 mt.
l'alta valle con il monte Chaberton
In volo dalla Reposa
Panorama interattivo
Rocciamelone con il suo classico cappello
Il rifugio Cà d'Asti di Rotario
La vetta
L'interno del santuario sulla vetta |
La
vetta del
monte
Rocciamelone avvolta
dalle leggende, considerata all'epoca severa e poco raccomandabile, non
riuscì a tenere lontano l'uomo che per primo, nel 1358, osò portare lassù il famoso trittico ora
in visione nella
cattedrale di San Giusto in
Susa.
(l'originale
è custodito nel museo Diocesano della
Chiesa del Ponte).
Bonifacio Rotario,
della nobile casata del Borgo di Monteu, durante una delle crociate
patrocinate da papa Clemente VI fu catturato e fatto prigioniero dai Turchi.
Egli fece voto che in caso di liberazione, avrebbe offerto alla Madonna un
simulacro, sulla vetta più alta del primo monte che sarebbe apparso alla sua vista una volta
tornato in patria.
Tale fu la
devozione di Bonifacio Rotario alle sue promesse che avendo scampato la
morte realizzò la sua impresa e sciolse il Voto, portando lassù (il punto
più vicino alla Madonna) il suo ringraziamento a chi lo salvò.
La
vetta acquisì un valore religioso, con i suoi 3538 Metri, ora ospita il
Santuario più alto d'Europa e il
rifugio Santa Maria, ultimato nel 1920, nel
quale tutti gli anni agli inizi di Agosto si svolge la messa più alta
per commemorare la
Madonna del
Rocciamelone. Il rifugio può
essere luogo di ricovero per decine di persone; nel punto
culminante della vetta trova posto dal 1899 la
grande Madonna bronzea,
visibile, nelle giornate limpide, anche da Susa tramite l'ausilio un buon
binocolo.
L'itinerario
preso in considerazione, dalla
Reposa alla Vetta è molto frequentato in estate e molto conosciuto, è a Sud, nel
versante valsusino del
Rocciamelone; percorre il classico tragitto che sale
da poco al di sotto del
Rifugio della Reposa, ultimo luogo
raggiungibile con
l'auto, e si snoda su un ripido, ma comodo sentiero incontrando a 2850 mt il
Rifugio Cà d'Asti, reinaugurato nel 1980, ma creato da Bonifacio Rotario
durante la sua prima ascensione.
L'ascesa
può essere affrontata in una giornata partendo a piedi da sotto la Reposa, o più comodamente pernottando al
Rifugio Cà d'Asti, e salendo in vetta
all'alba. L'ascensione non presenta particolari difficoltà se si è un pò
allenati, altrimenti ci si impiega indicativamente 3-4 ore in salita e 2 ore
in discesa; non sono comunque da sottovalutare i rischi dell'alta montagna
derivanti dal cambiamento di clima improvviso o malessere a causa
dell'altezza, per cui l'escursione va sempre affrontata con prudenza e adeguato
abbigliamento.
Per chi è più
motivato è possibile partire a piedi da Susa con il
percorso Susa-Reposa
Considerata la
quota che si raggiunge, e il dislivello da superare dalla
Reposa (1300 m.)
questa ascensione rimane comunque abbastanza impegnativa se si è a digiuno
di montagna, e se non viene
effettuata in completa assenza di neve il tratto finale può presentare
qualche difficoltà dopo la croce di ferro a 3.300 mt. Alcune corde
fisse aiutano comunque il transito nel passaggio finale sotto la vetta, che
una volta raggiunta regala un
panorama grandioso su tutte le Alpi
occidentali.
A Nord della
vetta nella val du Ribon è ben visibile il
ghiacciaio
del Rocciamelone, da qui transitano coloro che vogliono raggiungere la
vetta
da Nord, Bessan e dal Col di Resta provenendo magari da
Rifugio Vulpot e dal
rifugio Tazzetti; si ammirano moltissime cime importanti, la
vista spazia poi a Sud della valle di Susa, a partire da Torino fino allo
Chaberton, dove passando l'occhio non può fare a meno di notare il Monviso
da dove nasce il Pò, fino ad arrivare poi con lo sguardo fino ai grandi
massicci francesi.
Il versante Ovest
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Visita il sito del Rocciamelone:
www.rocciamelone.com
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